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NON SOLO PROSECCO BIOLOGICO: l'ape, il miglior amico dell'agricoltore

Sembra un paradosso, ma sapevi che aumentare la varietà di insetti all’interno del vigneto ci permette di coltivare uve biologiche senza l’utilizzo di pesticidi?

In questo modo, non solo favoriamo il mantenimento della biodiversità in vigna ed evitiamo che pericolosi veleni inquinino le falde acquifere,  ma riusciamo anche a produrre un Prosecco biologico libero da residui chimici dannosi per l’uomo.

 

Che cos’è la biodiversità?

Per biodiversità si intende la varietà di specie di animali e piante presenti in un ecosistema, dalle cui relazioni traggono beneficio tutti gli individui presenti su questo pianeta, compreso l’uomo.

In altre parole, si può dire che la biodiversità è quella cosa che quando c’è nemmeno te ne accorgi, ma la cui mancanza può far insorgere alcuni spiacevoli inconvenienti o vere e proprie minacce alla sopravvivenza umana.

Per esempio, se in una zona diminuiscono le rondini (ricordo che in Europa il loro numero è sceso del 40% tra il 2005 e il 2015) probabilmente aumenteranno le zanzare, visto che questo uccello può mangiarne fino a 2.000 in un solo giorno.

Scommetto che non ti sembra un inconveniente così grande, magari vivi pure in un luogo dove le zanzare non ci sono mai state.

 

Ma se ti dicessi che l’80% del cibo che mangiamo dipende dagli insetti impollinatori e che, dal 1961, il loro  numero si è talmente ridotto da aver portato quasi il 50% di questi ultimi a rischio di estinzione?

Capisci che la questione della carenza di biodiversità tocca tutti, non importa dove vivi.

Le cause di questi problemi sono ovviamente attribuibili principalmente all’attività umana: parlo di inquinamento industriale e pratiche agricole non sostenibili, che gradualmente cancellano l’habitat in cui vivono animali e piante.

 

Biodiversità nel vigneto di Prosecco biologico

La natura ci insegna che un ecosistema con elevati livelli di biodiversità è in grado di auto-bilanciarsi e che le pratiche dell’uomo possono spezzare questo equilibrio.

Se il viticoltore concepisce il vigneto solo come luogo di produzione, la soluzione più rapida per il controllo degli insetti dannosi sarà quella di utilizzare i pesticidi.

Tuttavia, questa pratica comporterà l’eliminazione totale anche degli insetti utili, nemici naturali dei parassiti della vite.

La mancata presenza nell’ecosistema vigneto di nemici naturali porterà, anno dopo anno, ad una sempre maggiore dipendenza dai pesticidi per difendere il vigneto dall’attacco degli insetti nocivi.

 

Al contrario, il viticoltore Bio deve creare all’interno del vigneto un ecosistema autoregolante, in cui le relazioni tra insetti buoni e insetti nocivi contribuiscono a contenere le popolazioni di specie dannose al di sotto di una cosiddetta soglia di danno.

Si parla in questo caso di biodiversità funzionale.

Già da diversi anni sto moltiplicando gli sforzi per attrarre un numero sempre maggiore di insetti utili nel vigneto, utilizzando tecniche di difesa alternative ai pesticidi  e inserendo piante da fiore tra i filari .

Le piante da fiore risulterebbero particolarmente utili, in quando i nemici naturali dei parassiti della vite hanno bisogno di proteine in fase adulta, e il polline è molto ricco di proteine.

 

Sperimentazione in collaborazione con l’Università di Padova

Ricapitolando:

molti fiori nel vigneto = molto polline = molti insetti utili = pochi insetti nocivi

Per valutare scientificamente se questa formula funziona, da qualche mese collaboriamo con la dott.ssa Giulia Zanettin, entomologa dell’Università di Padova, sotto la supervisione del Prof. Carlo Duso.

La sua ricerca, effettuata mediante cattura e identificazione degli insetti, chiarirà se effettivamente le nostre buone pratiche Bio stiano influenzando positivamente la biodiversità in vigna.

Una secondo studio, valuta invece i possibili vantaggi dell’introduzione del grano saraceno (pianta dalla lunga fioritura) tra i filari.

 

Questa sperimentazione si concluderà nel 2018. Fino ad allora, restiamo in trepidante attesa della pubblicazione dei risultati, anche se dentro di me sento di essere sulla strada giusta: la grande diversità di insetti e uccelli che popolano il nostro vigneto biologico non può essere una coincidenza.

Come sempre la mia speranza è che in molti seguiranno il nostro esempio negli anni avvenire; chissà, magari prima o poi anche da queste parti riusciremo finalmente gustarci un buon Prosecco biologico durante le calde serate estive con qualche zanzara in meno!

Happy Farmer

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