Il BLOG del PROSECCO BIOLOGICO: i numeri del bio nel carrello degli italiani
Ormai un po’ mi conosci: ho aperto questo blog per avvicinare i miei lettori al mondo del biologico, in particolare al prosecco biologico, e per farlo ho scelto di raccontarmi. Saprai quindi che la mia famiglia coltiva uva da generazioni; certo, non posso dire che mio nonno e mio padre producessero vini biologici, tuttavia hanno sempre dimostrato una certa sensibilità verso l’ambiente.
Inutile dirti che vivere in un contesto in cui quotidianamente si respirava rispetto verso la natura mi abbia segnato fin da piccolo, condizionando le mie scelte future e portandomi a diventare un bioagricoltore.
Col tempo, ho iniziato a notare un cambiamento di tendenza nelle abitudini alimentari degli italiani, non più interessati soltanto a mangiare bene, ma anche a mangiare sano.
La nostra tradizione è caratterizzata dall’amore per il cibo e per il buon vino: non ho bisogno di dilungarmi troppo su questo aspetto, la fama del Bel Paese precede le mie parole!
Oggi è possibile reperire alimenti biologici con maggior facilità rispetto a un tempo, nei negozi specializzati come nella grande distribuzione.
IL BIO IN CIFRE
I dati lo confermano: secondo Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica), in Italia dal 2010, l’anno in cui ho intrapreso la conversione biologica dei miei vigneti, la media di crescita delle vendite dei prodotti biologici è stata del 12,5%.
Entrando più nello specifico, dall’ 8 all’11 settembre 2017 si è svolto a Bologna il 29° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale: in questa occasione sono stati presentati i dati dell’Osservatorio Sana 2017, Tutti i numeri del Bio Italiano, promosso e finanziato da BolognaFiere. L’indagine è stata realizzata da Nomisma con il patrocinio di FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica) e AssoBio (Associazione Nazionale delle Imprese di Trasformazione e Distribuzione di Prodotti Biologici e Naturali).
Dall’analisi dei dati si riscontra un interesse sempre maggiore da parte degli italiani verso il biologico: 8 famiglie su 10 hanno infatti acquistato almeno una volta, nei 12 mesi precedenti all’indagine, un prodotto biologico, con un aumento di oltre sei milioni di famiglie acquirenti rispetto al 2012.
Il 47% delle famiglie italiane consuma almeno una volta alla settimana alimenti biologici, facilmente reperibili nei vari canali di distribuzione: la GDO è il canale d’acquisto più gettonato, col ben il 46% di acquirenti fedeli a supermercati e ipermercati; seguono poi i negozi specializzati (15%), dove è possibile trovare maggior varietà di prodotti.
Nello specifico del vino, sempre secondo Sinab nel primo semestre del 2017, nella GDO le vendite di vino e spumante bio hanno visto un incremento pari al 109,9% rispetto al 2016!
PERCHÈ GLI ITALIANI SCELGONO BIOLOGICO?
Ti sei mai chiesto quali sono le ragioni che hanno portato a un cambiamento così significativo nelle nostre abitudini alimentari?
L’indagine di Nomisma ha cercato di dare una risposta anche a questa domanda:
1- L’attenzione per la propria salute. Sono sempre di più (76%) i consumatori che ricercano prodotti biologici perché ritenuti più salutari, oltre che più sicuri, grazie all’esclusione di pesticidi; secondo me, anche l’aumento di intolleranze e allergie è un fattore che negli anni ha avvicinato i consumatori verso il mondo del bio.
2 – La qualità del prodotto (34%). Un alimento bio suscita nei compratori maggior fiducia verso la qualità del prodotto. A mio avviso ciò potrebbe essere dovuto ai numerosi controlli a cui un’azienda deve sottoporsi prima di ottenere la certificazione biologica. Oggi poi i consumatori sono estremamente attenti alla lettura delle etichette, in cui, oltre alle informazioni nutrizionali e alla lista degli ingredienti, vengono riportati anche il luogo di provenienza delle materie prime e le informazioni sul produttore.
3- Il rispetto dell’ambiente (29%). In questa sede ne abbiamo parlato e riparlato, ma non mi stancherò mai di ripeterlo: attraverso l’acquisto di un prodotto con certificazione biologica, tu stai indirettamente sostenendo uno specifico imprenditore che ha scelto di produrre secondo norme e criteri rispettosi dell’ambiente. Non mi dilungo troppo su questa questione e ti rimando all’articolo in cui ho approfondito la tematica della biodiversità in relazione alle coltivazioni prive di pesticidi.
VERSO UN BIOLOGICO SEMPRE PIÙ DEMOCRATICO
Prima di intraprendere la conversione dei miei vigneti, mi ero accorto che chi già produceva biologico si rivolgeva a un mercato d’elite, vendendo a prezzi superiori alla media.
Quando ho deciso di diventare un bioagricoltore l’obiettivo che mi sono posto è stato quello di proporre un biologico democratico, dimostrando che non è vera l’equazione “biologico = piccola produzione”. Al contrario, voglio riuscire ad aumentare la produzione per poter offrire un vino certificato senza triplicare il prezzo, rendendolo quindi accessibile a tutti.
Io stesso nel mio quotidiano acquisto prodotti biologici, per me e per tutta la famiglia: anche le mie bambine, che non hanno ancora compiuto due anni, seguono un alimentazione con alimenti a certificazione biologica, fin dai tempi dello svezzamento. Questo perchè ho scelto sia di prestare attenzione all’alimentazione e alla salute, mie e dei miei cari, sia perchè voglio essere coerente tra la vita professionale e quella privata.
E tu invece che tipo di consumatore sei? Acquisti spesso prodotti bio o solo occasionalmente?
A presto,
Happy Farmer